Giorgio Melandri, giornalista e critico enogastronomico, è uno dei curatori della guida dei vini italiani del Gambero Rosso, ed è stato tra i primi a scrivere di CorteBianca. Sue sono le note di degustazione che accompagnano la prima referenza nata dalle nostre vigne, l’ExtraBrut, presentato nell’ottobre del 2011. Torna oggi a scrivere dei nostri vini sulle pagine di www.thespaghettijunction.it, dove, insieme ad Alessandro Bocchetti, Giulio Bagnale e tanti altri, affronta in modo nuovo il tema della tavola e del vino italiani.

“Era il momento giusto per tornare a parlare di CorteBianca, dopo tre anni era logico osservare a che punto è arrivato il progetto di Marina e Mauro e capire quanta strada hanno fatto i loro vini”, spiega Melandri – le caratteristiche di un vino, i suoi profumi, le sensazioni che ci lascia al palato sono certo importanti, ma sono solo un capitolo di un racconto. Sono la spiegazione di un percorso che nasce sulla terra, in vigna e poi si traduce in ciò cha versiamo nel bicchiere. Le etichette di Marina e Mauro raccontano, credo bene, proprio questa storia”.

E nel suo articolo Cortebianca. In Franciacorta è nata una stellale sensazioni provate nell’assaggio dei vini, diventano la porta attraverso la quale scoprire il rapporto con ambente e natura da cui nascono. Appunti di degustazione che valgono però la lettura, anche per il linguaggio e le immagini con cui ce li offre. "ExtraBrut, (sboccatura 3/2013), un vino che al naso mescola zafferano e miele per poi distendersi in bocca sulle note marine e su un’acidità che recupera la nocciola come protagonista. È una architettura scarna, quasi essenziale, agile e ritmata. Satèn 2009, al naso è elegantissimo e richiama fiori bianchi e lavanda, in bocca è serrato e compatto. È un vino sobrio, agrumato, delicatissimo, con un finale che scatta su un’acidità che resta nascosta fino alla fine. Rosé millesimato 2009, vino austero, quasi algido. Al naso è tutto mare e iodio. Profondo fin dal primo momento, tutto vento e sole. I tannini sono gentili, delicati e annegati in un profumo di fiori di biancospino e agrumi, pompelmo rosa su tutto. Un gran finale con l’acidità che trascina il vino lontano."