• Festival Franciacorta a CorteBianca

    È stato un successo in tutta la Franciacorta. Negli ultimi due giorni di settembre migliaia di persone hanno affollato cantine, aziende e cascine del nostro territorio, alla scoperta dei nostri vini. Stappate oltre 11 mila bottiglie tra Brut, Extra Brut, Satèn e Rosé.  Un viaggio nella nostra tradizione e nella nostra cultura, lette attraverso la scoperta dei luoghi dove nascono i nostri prodotti e l’incontro con le persone che li creano.

    Anche a CorteBianca è stato un weekend molto bello. Più di 100 persone hanno partecipato alle nostre degustazioni e visitato la casa. Da “esordienti” del Festival non ci aspettavamo così tanti visitatori. I vini sono stati tutti apprezzati da chi li ha assaggiati. Nessun vincitore tra Extra Brut, Satèn e Rosé. Gusti e scelte si sono equamente divisi tra le diverse tipologie.

    Mentre, come nelle passate presentazioni delle nostre etichette, particolarmente graditi sono stati i cibi con cui abbiamo accompagnato i calici: i caprini delle Frise di Gualberto Martini, il salame di Iseo Stan Sal al coltello e una formaggella di monte della Valcamonica. Sapori in grado si sposarsi pienamente con i profumi e l’intensità dei nostri Franciacorta.

    Tanti complimenti sono arrivati anche per la casa. In molti ci hanno detto di essere passati a CorteBianca dopo avere visitato il sito e visto le immagini della nostra cascina. E proprio nel tempo passato con i nostri ospiti – il sabato camino acceso vista la giornata assolutamente autunnale – abbiamo avuto la dimostrazione di come il vino sia prima di tutto occasione d’incontro. Incontro che apre agli altri le porte di CorteBianca.

    Un grazie e un arrivederci a tutti gli amici che sono stati con noi.

    Marina e Mauro

  • Il tempo giusto della vendemmia

    Finalmente vendemmia. Un anno di lavoro ci offre i suoi frutti. Ma ciò che è più importante è sapere “cogliere l’attimo”, i giorni giusti per raccogliere i grappoli. Pochi giorni fa, qui a CorteBianca, rigorosamente al mattino per evitare che il calore potesse danneggiare i grappoli appena colti, è stata ultimata la raccolta dello Chardonnay, anticipata di circa una settimana dalla vendemmia del Pinot nero.

    I nostri pronostici? Buoni. Siamo riusciti a portare in cantina uve arrivate al giusto grado di maturazione. Grappoli che per acidità, e zucchero fanno sperare in una trasformazione in grado di regalarci ottimi Franciacorta. Da un lato una primavera insolita, che ha visto avvicendarsi clima fresco e caldo asciutto, ci ha regalato uve sane e dall'altro la favorevole posizione delle nostre vigne, proprio a ridosso della montagna, ci ha risparmiato dalle conseguenze della siccità, donandoci la consueta salutare brezza notturna.

    La vendemmia è stata fatta completamente a mano e ogni grappolo è finito in piccole cassette, massimo da 18 kg, per non subire stress o danni durante il trasporto. Ora non resta che avere un po' di pazienza e attendere i risultati. 
Come afferma il nostro agronomo Pierluigi  Donna: “Il 2012 per il suo sviluppo, insistenti piogge primaverili, ha portato ad avere grappoli leggermente più piccoli e con un numero di acini più basso e meno pesanti del solito. Questo ha portato a una resa più bassa, che tuttavia ha consentito alla pianta di conferire all’uva concentrazione e complessità. La produzione di uve ben strutturate e sostenute da un quadro acidico ideale all’evoluzione dei Franciacorta.

    Ma insieme all’agronomo e a Marina e Mauro, negli ultimi due mesi giornate intere passate tra i filari, a stabilire come e quando dare il via alla vendemmia, c’era l’enologo di CorteBianca, Leonardo Valenti.  Come ama ricordare Marina, “qualcosa di più di un enologo, un vero compagno d’avventura”. “Ogni nuova raccolta ti pone domande e sfide diverse. È quanto c’è di più bello del vino. Segui la natura e il suo corso. A noi sta il compito di capirla per riuscire a esprimere nel vino quanto di meglio ci sta offrendo – spiega Leonardo Valenti. Quest’anno il clima ci ha posto di fronte al fatto, un dato comune un po’ a tutta la Franciacorta, di una maturazione molto veloce avvenuta subito dopo l’invaiatura. Cioè, quel momento in cui tutti gli acini raggiungono un colore omogeneo e pieno”. “Tutto questo ha portato a seguire i filari giorno per giorno, quasi ora per ora. L’obiettivo era trovare il momento ideale per vendemmiare, tenendo conto che tra un appezzamento e l’altro possono anche esserci delle differenze. Ma devo dire che ci siamo riusciti. In cantina è arrivata un ottima uva. Resa più bassa, certo, siamo attorno a un 20 percento in meno, anche qui dato abbastanza omogeneo in Franciacorta, ma da quello che si vede in cantina e dal rapporto tra mosto e uva, si recupera  qualche punto percentuale”. Insomma, presupposti buoni. Il 2012 può diventare una buona annata. Certo il vino è materia viva. Cresce e si modifica nel tempo e per stappare una bottiglia 2012 bisognerà ancora aspettare. Quello che è certo, è che in ogni etichetta si potrà gustare quello le stagioni e la terra ci hanno offerto in quest’ultimo anno. È la scelta di chi ama il vino. La scelta naturale di CorteBianca.

Crediamo che esista un filo invisibile e forte che, come un antico pizzo, unisce le persone, gli animali, le piante, la storia e la cultura di un luogo in un profondo legame di armonia.

Filosofia CorteBianca Filosofia CorteBianca

Produrre vino in modo naturale è per noi seguire gli intrecci di questo filo, a partire da un angolo di Franciacorta, con il sogno di preservare e difendere un microcosmo, nel rispetto della sua natura e della sua anima.

Filosofia CorteBianca Filosofia CorteBianca

Intorno a questo concetto ruota tutta la filosofia di CorteBianca. Dalle tecniche biologiche di coltivazione, alla protezione della biodiversità, fino al recupero della cascina secondo principi di bioedilizia e sostenibilità: ogni scelta compiuta in questi anni testimonia il legame con la terra, con la tradizione e un'antica domesticità, e rappresenta una precisa visione, etica ed estetica insieme.