• La sfida di Enologica

    Insieme a 6 grandi vini, CorteBianca ha partecipato alla sfida per aggiudicarsi il trofeo di "miglior abbinamento con la pizza".

    Le regole del gioco.

    - 7 vini provenienti da tutta Italia:

    • Ernest+Neue. A.A Lago di Caldaro Classico Puntay 2010
    • CorteBianca. Franciacorta Extra Brut Cuvéè CorteBianca
    • Cà Rugate. Soave Classico Superiore Monte Fiorentine 2010
    • Chiarli. Lambrusco di Sorbara Del fondatore 2010
    • Umani Ronchi. Verdicchio dei Castelli di Jesi Superiore Casal di Serra 2009
    • Rocca del Principe. Fiano di Avellino 2010
    • Tenuta Fessina. Etna Bianco (carricante in purezza) A’ Puddara 2009

    - 4 pizze (ottime) preparate dalla rinomata pizzeria "O' fiore mio" di Faenza

    - un parterre di prim'ordine di giornalisti enogastronomici: Gianni Fabrizio, Licia Granello, Antonio Boco, Paolo Scarpellini,  Anna Morelli, Alessandro Bocchettini and Vincenzo Pagano.

    - una scheda da compilare con gli abbinamenti preferiti

    - un vincitore

    Come da pronostici la coppa (è proprio il caso si dirlo!) se l'è aggiudicata il Lambrusco, tradizionalmente vino d'elezione con la pizza. Ma per noi è lo stesso una grandissima soddisfazione. Questa è stata la prima "uscita ufficiale" di CorteBianca, e vedere il nostro giovane extra brut competere a fianco di vini pregiati, recensiti e premiati, ci ha dato la misura delle sue potenzialità e del suo valore.

    Ha parlato diffusamente di questa sfida Vincenzo Pagano sul sito www.scattidigusto.it.

  • Un gran bel "Giorno" per CorteBianca

    L'articolo è di quelli da batticuore, non solo perché è corposo, dettagliato e inserito in una bella pagina che racconta la Franciacorta, ma soprattutto per il modo in cui il giornalista, Paolo Galliani, ha saputo cogliere l'anima di CorteBianca. Dalla descrizione quasi cinematografica di Sergnana, al resoconto della giornata di presentazione, fino al racconto della nostra "scelta di cuore e di vita", ogni parola ci rappresenta e ci riempie di gioia. E anche di un pochino di orgoglio.

    Ecco l'articolo per esteso:

    La magia della piccola Sergnana brinda alla nuova azienda agricola

    Diavolo! Deve essere un paesino davvero minuscolo se perfino su una mappa a scala 1:30.000 si fatica a individuarlo. Tant'è. La consegna è precisa: da Rovato, sempre diritto fino alla rotonda di Timoline, poi a destra per Provaglio, quindi un po' di slalom fino a Provezze, lasciandosi sul lato nord la meraviglia dei Monti Cognolo e Madonna che vanno a insinuarsi nella conca del lago d'Iseo. Alla fine, un po' per istinto, un po' per le cortesi indicazioni della gente, eccola Sergnana, poche abitazioni, vicoli stretti dove non passano due auto insieme, una leggera pendenza che attribuisce al luogo una curiosa atmosfera d'altri tempi. Defilata come tutte le cose più graziose, una splendida cascina lombarda a corte interna incorniciata da vigne, troppo bella per nascondere a lungo il segreto: la nascita delle prime cinquemila bottiglie di un Extra Brut “CorteBianca”, alchimia di uve Chardonnay (95%) e Pinot Nero (5%) raccolte e vinificate nell'annata 2008, destinato ad essere presto affiancato da millesimati, da un Satèn e da un Rosé. Sarebbe una giornata importante per qualsiasi azienda agricola. Lo è da batticuore per i padroni di casa, Mauro Franzoni e la moglie Marina Tonsi. E non solo per la presenza amici e ospiti presenti. Nemmeno per le argomentazioni, sagaci e argute, del “gastronauta” Davide Paolini o di Andrea Grignaffini di Spiritodivino.

    Perché ci sono decisioni che pesano: sono scelte di cuore e diventano scelte di vita. Lo è stata per entrambi: per lui, dirigente d'azienda e presidente di Acque Levico, e per lei, architetto, con una passione per i recuperi quasi impossibili e per i progetti impregnati di riguardo per la natura. Roba di questi anni. E il loro ingresso in punta di piedi nel grande mondo enologico della Franciacorta è una nuova, bella storia in una fetta di Lombardia considerata benedetta da chi ama la cultura del vino e la laboriosità di chi lo produce.

    Tutta colpa di un'escursione, dieci anni fa, quando Mauro e Marina scoprirono questo angolo nascosto del Bresciano, rimanendo affascinati da una piccola vigna che resisteva fra appezzamenti semi-abbandonati e coltivazioni intensive a granoturco. Trovarono deliziosa anche la vicina cascina in pessimo stato, solo periodicamente abitata da una famiglia di contadini. Un'intuizione o solo il capolinea di una lunga ricerca: andare a vivere in un posto speciale e occuparsi anche di un'attività speciale. Insomma, rianimare vigneti capaci di produrre - ricordava la gente del posto - ottimi vini, recuperare una dozzina di piante secolari di gelso per incorniciare il viale d'ingresso, e mettere mano alla cascina affidandola alle cure di Marina: linee sobrie ed epurate, eleganti e calde, stanze mai troppo piene, ingentilite da oggetti di uso comune e largo utilizzo di materiali naturali, la pietra bionda, il ferro.

    Il resto? Dettagli, anche se importanti: come la scelta dell'ecosostenibilità e dell'affidamento delle uve alla Barone

    Pizzini, azienda vicina che più di altre aveva già cominciato a sperimentare la strada del biologico. L'altro giorno il brindisi e la promessa: evitare l'uniformità che spesso contagia chi lavora nella produzione viti-vinicola. A piccoli passi, perché - come ripete Mauro Franzoni - “siamo alle prime armi”. Fuori dalla cinta di Corte Bianca, l'autunno regala scorci da Repubblica pastorale. Sarà anche un dettaglio, ma anche la cornice rende bella la tela.

    Paolo Galliani, "Cortebianca. La magia della piccola Sergnana brinda alla nuova azienda agricola", Il Giorno, 18/11/2011

Crediamo che esista un filo invisibile e forte che, come un antico pizzo, unisce le persone, gli animali, le piante, la storia e la cultura di un luogo in un profondo legame di armonia.

Filosofia CorteBianca Filosofia CorteBianca

Produrre vino in modo naturale è per noi seguire gli intrecci di questo filo, a partire da un angolo di Franciacorta, con il sogno di preservare e difendere un microcosmo, nel rispetto della sua natura e della sua anima.

Filosofia CorteBianca Filosofia CorteBianca

Intorno a questo concetto ruota tutta la filosofia di CorteBianca. Dalle tecniche biologiche di coltivazione, alla protezione della biodiversità, fino al recupero della cascina secondo principi di bioedilizia e sostenibilità: ogni scelta compiuta in questi anni testimonia il legame con la terra, con la tradizione e un'antica domesticità, e rappresenta una precisa visione, etica ed estetica insieme.