Erbario Evergreen

CorteBianca, nella primavera del 2013, ha concretizzato l’idea accarezzata da tempo: avere un proprio erbario. Un horto sicci della flora presente nella vigna e suoi dintorni, nel microcosmo di Sergnana in Franciacorta.
L’idea è nata dal desiderio di conoscere un mondo apparentemente minore; dal desiderio di effettuare uno studio che “fotografasse” la vegetazione che cresce in un vigneto a conduzione biologica.
Immagini vive, reali, che permettessero nel tempo di cogliere e monitorare i cambiamenti della flora spontanea, che sappiamo essere assai “vagabonda”.
Immagini per definire questo specifico microcosmo, e per accreditare la convinzione che ogni piccolo ambiente naturale ha una sua peculiarità e piccole differenze che lo rendono unico.
Il lavoro è stato guidato dal professore naturalista Aldo Avogadri, Conservatore del Museo di Scienze Naturali di Lovere, e seguito con passione da CorteBianca.
Il censimento ci ha portato a classificare 33 specie nell’ambiente vigna e 61 specie ai suoi margini e nel bosco circostante.
Questi esemplari di flora sono stati in parte “conservati sottovetro” in quadri costruiti appositamente ed esposti a CorteBianca, mentre un’altra parte sono disposti sulle pagine di un prezioso volume unico.
L’Exiccata di CorteBianca rappresenta quindi per l’azienda un insolito contemporaneo “taccuino di studio” per capire nel profondo l’ambiente vigna.
Sappiamo che la pratica dell’erbario ha origini antiche. Un tempo, nella Grecia antica, erano libri con disegni; in seguito, in epoca romana e nel Medioevo prodotti ex novo e copiati anche in forma miniata.
Nel XVI secolo si scoprì la possibilità di conservare le piante dopo un processo di pressatura e di essicazione. Il più antico erbario con “flora vera” conosciuto è datato intorno al 1532, e serbato nella Biblioteca Angelica di Roma a firma di Gherardo Cibo.
Ma veniamo a conoscenza con una certa sorpresa, che “costruire un proprio erbario” è pratica anche recente che ci fa scoprire illustri personaggi, con la passione per la natura.
Grazie alle pubblicazioni della Olschki incontriamo l’erbario di “Filippo De Pisis, botanico flâneur. Un giovane tra erbe, ville, poesia”.  “Codici e rose. L’erbario di Pietro Calamandrei tra storia, fiori e paesaggio”; scopriamo così che il padre costituzionalista oltre che giurista e pittore fu anche cultore di botanica.
Più recentemente, nel 1980, in una forma tra il diario di viaggio e il libro scientifico, troviamo “Flora ferroviaria. Ovvero la rivincita della natura sull’uomo” di Ernesto Schick.
Ed ora, notizia dei giorni scorsi sul Corriere della Sera, Paolo Bisol darà alle stampe “un erbario d’altri tempi”.
Che dire... ad ognuno e ad ogni tempo il suo erbario. Erbario Evergreen.

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