La primavera è un inizio

Se dovessimo, per gioco, stabilire una data di compleanno per la vita, nel suo insieme di infinitamente piccolo, infinitamente grande e infinitamente vario, la scelta facilmente ricadrebbe sul primo giorno di primavera.
Anche per iniziare questo blog, abbiamo pensato che non ci fosse giorno migliore. Qui a CorteBianca, la natura ci è intorno e ci è dentro. Letteralmente striscia con i lombrichi e canta con gli uccelli che nidificano nel bosco e nelle siepi. Da quando abitiamo questo luogo, anzi da quando l’abbiamo incontrato, abbiamo compiuto una scelta. Per certi aspetti faticosa, per altri esaltante, ma sicuramente l’unica possibile.

Una scelta naturale.

Qui la racconteremo, un po’ per volta, senza fretta. Racconteremo gli elementi di base che compongono il nostro microcosmo, dal terreno, al vento, all’esposizione. Racconteremo le bordure e la vegetazione spontanea, gli animali selvatici di cui di notte sentiamo i fruscii o i richiami, i nidi, le api e gli alberi da frutto. Racconteremo il sentiero che conduce al bosco, e i filari vegliati dalle rose. Racconteremo quella che chiamiamo biodiversità, o più semplicemente la vita nelle sue infinite sfumature. Ogni mese daremo spazio a un elemento (apparentemente piccolo, magari marginale) nella sua unicità così come nella sua relazione con il tutto, e cercheremo di essere precisi e semplici allo stesso tempo. Nel parlare di erbe vagabonde, di vigna e di insetti impollinatori, ci capiterà magari di ampliare l’orizzonte e di incontrare agronomi filosofi, enologi alchimisti, giardinieri rivoluzionari o contadini poeti. Un caleidoscopio di pensieri, ricerche e visioni contemporanee o molto antiche nutre CorteBianca tanto quanto lo fa la pioggia, e per questo non possiamo né vogliamo prescinderne.

Ci piacerebbe che, a poco a poco, si delineasse il ritratto di questo luogo, di cui il vino è la quintessenza, il dono più grande, e in qualche modo la voce. E che, sempre a poco a poco, le motivazioni delle nostre scelte risultassero limpide e inevitabili, e il biologico l’unico modo di agire sul nostro territorio, senza violenza o predazione. Un tentativo costante di restare in equilibrio tra il prendere e il dare, senza togliere, senza sfruttare, e mantenendo un’armonia con il (micro)cosmo di cui facciamo parte.

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