Vendemmia 2016

Qualsiasi raccolto, nel mondo contadino, è da sempre identificato come un forte sbalzo d’umore:
prima…  la tensione del lavoro, l’attesa trepidante, il guardare il cielo ad ogni ora, osservare il vento e la sua direzione, gioire o dispiacersi per ogni goccia di pioggia o per il riscaldo del solleone a seconda del tempo, le condizioni della “Candelora”, la “Merla”, “Santa Croce”, l’avvio della “luna nuova”… ma comunque la tensione vibrante del vivere le leggi della natura;
dopo… la soddisfazione più gratificante o la delusione più cocente, veder trasformare il frutto in vino, poco o tanto, buono o meno, la riflessione per  valorizzare al meglio ciò che ci è stato concesso e che abbiamo saputo fare… ma comunque la pace, la calma, i tempi che si dilatano, il cielo faccia ormai ciò che vuole!
Da sempre, ed ancora oggi, con le ricorrenze trasformate in misure ed analisi; la preghiera in studio, confronto e scambi di informazioni in rete; il fatalismo in monitoraggio…
Non si vede mai l’ora che arrivi la vendemmia! Per godere di questo cambio di ritmo così coinvolgente da cambiare persino i tempi del respiro ed i battiti del cuore.
Ed in questo incredibile 2016 è così più che mai, l’abbiamo conquistata con i denti questa raccolta, sotto un cielo a tratti inclemente e poi ricco di calore per tutti: la vite ed i suoi abitanti, erbe, insetti e spore.
E noi, all’insegna del rispetto al “bio” (alla vita quindi), armati solo di zolfo e rame, i nostri elementi naturali, a combattere per indirizzare ognuno al proprio spazio, ad allearci con la biodiversità per limitare terreno ai parassiti, ad osservare ogni espressione per cercarne gli equilibri, ora ci prepariamo a trasformare in un brindisi tutto questo impegno!

Pierluigi Donna

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